La nuova centralità della sanità ha evidenziato la necessità di automatizzazione, industrializzazione del settore farmaceutico. Un bisogno naturalmente correlato a un’elevata disponibilità di cassa, non solo da fondi pubblici, ma soprattutto da aziende e privati che stanno concentrando i loro investimenti nelle farmacie. Investimenti che, uniti a quelli già in atto per la digitalizzazione del commercio globale, trasformano le vecchie professioni in filiere smart. Una rivoluzione che non riguarda solo l’introduzione degli e-commerce e delle farmacie online (il cui fatturato è comunque cresciuto del 76% dal 2020), ma anche la logistica, la ricerca, la relazione col paziente e con il mondo clinico.
E proprio questi cambiamenti costituiscono il terreno fertile per l’evoluzione del settore: da semplici farmacie di quartiere a veri e propri centri servizi. Il cuore della farmacia del futuro non sarà più quindi il farmaco etico o generico, ma l’extra-farmaco. Inoltre, con l’aiuto della tecnologia 4.0 sarà possibile anche dare vita a percorsi terapeutici d’avanguardia grazie all’utilizzo di device innovativi, wearable per i pazienti e soluzioni digitali a supporto e integrazione della diagnostica. L’obiettivo è quello di garantire una sanità più moderna, sempre più vicina ai cittadini e, perché no, sempre più profittevole.