"Il vero leader è colui che impugna il potere e non lo trattiene a sé, ma lo trasmette come una fiamma olimpica."
Articolo apparso sul numero di Agosto di 2018 di Leader.
E come la fiamma olimpica percorre peregrinazioni tortuose per giungere dall’Antica Olimpia ai luoghi designati allo svolgimento dei Giochi, anche il viaggio del leader può assumere i tratti mitologici di una vera e propria sfida epica, che molto spesso si gioca sul terreno dell’introspezione.
Il leader non ha paura di misurarsi
La ricerca del miglioramento, potenziamento e crescita dev’essere prerogativa di qualunque manager che voglia fregiarsi del titolo di leader.
E questa possibilità esiste. È un sistema di valutazione manageriale innovativo quello progettato da Kube, nato da Newton Factory – costola di Newton Management Innovation del Gruppo 24 Ore. Kube si presenta come un vero e proprio viaggio in una dimensione quasi alternativa dove gli automatismi, le consuetudini e quei riflessi quasi fisiologici che accompagnano il modus operandi del manager perdono ogni peso.
Kube è un’esperienza a 360° che immerge il manager di medio e alto livello in situazioni complesse da gestire, accompagnandolo in un vero e proprio viaggio alla scoperta le proprie aree di miglioramento.
Ed è questo il goal verso cui questo strumento formativo vuole portare il manager: tracciare la rotta per diventare un manager migliore.
Kube consta di una stanza di simulazione, la cosiddetta “The Room”, dove attori professionisti guidati da una regia e coordinati dal team di Newton mettono a dura prova il manager, che si trova a prendere decisioni sotto stress e sotto l’implacabile morsa del tempo. Dopo una fase introduttiva in cui vengono presentate e accettate le regole del gioco – fase apparentemente banale ma che può determinare tutto lo svolgimento della prova, finanche il suo esito – il manager inizia una vera e propria esplorazione di sé stesso, in cui le quattro competenze fondamentali sono valutate in ogni istante:
1
«Results orientation»: la capacità di prendere decisioni velocemente e agire per ottenere il risultato.
2
«Context reading»: l’abilità di leggere le variabili in gioco, comprese le dinamiche relazionali.
3
«Complex thinking»: la capacità di seguire l’andamento dell’azione senza perdere il contatto con un punto di vista ampio e omnicomprensivo, che renda ragione delle proprie azioni e di quelle degli altri individui.
4
«Context generation»: che si riferisce alla disposizione del singolo a creare un contesto relazionale.